Sono alla ricerca di me stesso, come è sempre stato e come sarà ancora per poco. La strada si stringe, vedo un traguardo dalla quale far iniziare una nuova gara, una nuova corsa, un nuovo mondo.
Sono arrabbiato con me stesso e non potrebbe essere differentemente, mi critico sempre, da sempre, per le scelte prese nel bene e nel male, anche avendo la considerazione che il mio cammino mi ha portato dove mai avrei pensato.
Lotto con me stesso tutti i giorni in battaglie prive di significato alcuno, o almeno così sembrerebbe.
Mi fermo la sera a cercare il riflesso della mia adolescenza nella pioggia
Mi chiedo che fine hanno fatto tutti i sorrisi che mi circondavano, i finti drammi.
Dove sono finite le emozioni, le fitte al cuore, il motore di quello che era il mio mondo imperfetto.
Ora sono qui, lontano, alla carica inarrestabile verso qualsiasi cosa che mi si piazzi davanti, distruggerò ogni ostacolo e sormonterò ogni montagna per arrivare sempre più in là, anche se non conosco minimamente la mia destinazione, voglio vedere il tramonto, poi la notte, le stelle, la luna e una nuova alba.
Voglio riempirmi gli occhi di emozioni, sfidare tutto e tutti. Fare una gara con la vita, perché è questo che la vita mi ha insegnato, tutto è una gara.
Vedo il mio futuro di fronte a me e mi chiedo se val la pena piangere come un bambino per quel che ero e che ho dimenticato di essere.
Nei miei ricordi mi manca il mio passato, ma chissà se me lo sarei raccontato. Ci avrei creduto?
Mi manca la notte, mi manca il destino sfuggente.