4 mag 2018

Il destino sfuggente

Dopo anni di silenzio mi prendo del tempo per me, mi guardo indietro, rileggo le mie memorie per capire chi ero.
Sono alla ricerca di me stesso, come è sempre stato e come sarà ancora per poco. La strada si stringe, vedo un traguardo dalla quale far iniziare una nuova gara, una nuova corsa, un nuovo mondo.

Sono arrabbiato con me stesso e non potrebbe essere differentemente, mi critico sempre, da sempre, per le scelte prese nel bene e nel male, anche avendo la considerazione che il mio cammino mi ha portato dove mai avrei pensato.

Lotto con me stesso tutti i giorni in battaglie prive di significato alcuno, o almeno così sembrerebbe.

Mi fermo la sera a cercare il riflesso della mia adolescenza nella pioggia
Mi chiedo che fine hanno fatto tutti i sorrisi che mi circondavano, i finti drammi.
Dove sono finite le emozioni, le fitte al cuore, il motore di quello che era il mio mondo imperfetto.

Ora sono qui, lontano, alla carica inarrestabile verso qualsiasi cosa che mi si piazzi davanti, distruggerò ogni ostacolo e sormonterò ogni montagna per arrivare sempre più in là, anche se non conosco minimamente la mia destinazione, voglio vedere il tramonto, poi la notte, le stelle, la luna e una nuova alba.

Voglio riempirmi gli occhi di emozioni, sfidare tutto e tutti. Fare una gara con la vita, perché è questo che la vita mi ha insegnato, tutto è una gara.

Vedo il mio futuro di fronte a me e mi chiedo se val la pena piangere come un bambino per quel che ero e che ho dimenticato di essere.
Nei miei ricordi mi manca il mio passato, ma chissà se me lo sarei raccontato. Ci avrei creduto?

Mi manca la notte, mi manca il destino sfuggente.


2 ago 2012

Something about the LAN travel

Sometime i wish that all can be better, but nothing is perfect in this world. So i will join the Australian people, and now i have to make passport and visa.

Visa is a kind of pass for live temporarily or in permanent mode in Australia. I just find some visa at the governament site: http://www.immi.gov.au/immigration/ . Now i have to choose the right oneand hope to find a work like ice-cram maker. ;)


25 lug 2012

Something new

OK, i'm here to explain something. This is my first post in this language, so i've to improve the writing. At the moment the site "imaestridelgelatoartigianale" have accept the payment for the class of italian ice-cream. i'm Very happy :)

Stay tuned, the next message will be longer.

13 lug 2012

1. Prefazione


Io sono lo scrittore in cui questo blog si parla talvolta con parole poco comprensibili. Chi d'internet s'intende sa dove piazzare l'antipatia che il lettore mi dedica. Di morale non parlerò perchè qui entro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi per aver indotto i miei lettori a leggere la mia autobiografia; i blogger d'Italia arricceranno il naso a tanta novità. Oggi ancora la mia idea mi pare buona perchè mi ha dato dei risultati inasperati, che sarebbero stati maggiori se il sottoscritto sul più bello non si fosse sotratto alla monotonia truffandovi del frutto della lunga e paziente lettura di queste memorie.
Lo dico e spero che vi dispiaccia. Sappiate però che io sono pronto di dividere con voi i lautii insegnamenti che ricaverò da questa pubblicazione a patto che voi riprendiate la lettura. Sembravate tanto curiosi di voi stessi! Se sapeste quante soreprese potrebbero risurtarvi dal commento delle tante verità e bugie ch'io ho qua accumulato.
Dottor S2

11 lug 2012

Ho cancellato facebook nell'attesa di andarmene via da qui.

Sto per arrivare...

30 mag 2012

Dragon fight

Ieri ero ad un corso di comunicazione. Molto bello, mi ha ispirato grandi cose e mi ha fatto riflettere. Mi è stata chiesta quale immagine metaforica rappresenta la mia vita, ed ho pensato subito ad un drago delle fiabe. Una creatura forte, possente e leggendaria, protrettrice di un bene inestimabile: la principessa. Purtroppo il drago delle fiabe viene sconfitto dal principe azzurro di turno e la principessa viene liberata. Ieri era questa la mia idea, ma oggi voglio cambiare.
Non voglio cambiare la metafora, voglio cambiare la storia.
Un drago, un diamante, una tigre, un leone, un orso, ecco cosa sono. Credere, difendere i propri ideali e portarli avanti: correre e non fermarsi. Un drago.
Vieni pure "principe"... le fiamme ti aspettano.




25 feb 2012

Il punto cieco


So di scrivere su questo blog ogni volta che qualcosa va male, ma deve essere in questi casi che il mio io diventa più riflessivo.
Volglio parlare oggi dell'enorme differenza fra quello che sono realmente e quello che gli altri percepiscono di me: ne voglio parlare perchè credo davvero che ci sia un'abisso fra questi 2 modi di rapportarmi alla realtà.
Io mi sento un ragazzo, ancora tale, pieno di energia, di vita e di senso. Ho voglia di fare, voglia di correre, voglia di spaccare tutto.
Esternamente sembro un eterno ideciso sempre in bilico fra una decisione e l'altra, un uomo poco pratico e senza ideali reali.

Vorrei davvero massacrare questa assurda realtà delle cose, ma in realtà ho paura ad avventurarmi nel mondo di oggi. Forse se fossi realmente solo sarebbe molto più semplice, ma mi sento circondato da legami che non riesco neanche a comprendere pienamente. Neppure quelli più vicini. Per l'ennesima volta sono arrivato ad un bivio. Ma stavolta è diverso, questa volta si tratta della mia vita futura imminente e lontana. Devo decidere se staccarmi da tutto e fidarmi davvero di me stesso, oppure continuare a galleggiare, come hanno sempre fatto tutte le persone che ho sempre disprezzato in vita mia.

16 dic 2011

Realizzazione




Mi piace leggere questo blog. Scorgo in esso il mio passato, e mi rendo conto che qualcosa nella mia vita sono riuscito a portare avanti per molto tempo, e mi riferisco proprio al mio blog autobiografico. E' una bella sensazione che mi fa sentire bene.
Per il resto tutto sta colando a picco, nascono dentro di me giorno dopo giorno insicurezze degne di un'adolescente appena dodicenne, ingrasso come una vacca e ho poca forza per riuscire ad uscire da questo pantano.
Eppure l'immagine che ho di me nella mia testa, in quel mio famoso mondo, è differente, solo che mai come oggi non riesco a concretizzarla. Sento insomma che la macchina Alessandro si sta inceppando per colpa del pilota, e questo non va per niente bene. Ho mille e più risorse fra le mani, decine di possibilità, una mente che io credo serena e proiettata verso il futuro, limpida e dai pensieri elettrizzanti (poco modesto eh) ma non riesco a fare un cazzo di passo avanti. Sembra il blocco dello scrittore, chissà perchè accade...
Insomma, la realizzazione dell'essere è ancora in corso, come sempre. Anche se mi aspetterei di più in futuro.
Ci sono delle volte che mi sento fuori luogo, credo che questa non sia la vita che mi son sempre sentito addosso, ed è come vivere in un'altra persona, da un'altra parte, e tutta questa diversità del mio io non riesco ad indossarla bene. Avrà la sua parte tutto questo teatrino?

5 ott 2011

Le cose da fare

Ci sono delle cose da fare. Sono azioni che si compiono senza l'utilizzo della ragione e del sentimento, il destino ci porta a compierle.
Il senso della frase ha un suo perchè.
Possiamo anche essere mossi da innumerevoli ragioni, e da una marea di sentimenti nel fare "ciò che va fatto", ma non è per questo che lo faremo. il motivo è un'altro: il compimento totale di una persona.
E poi io, non voglio rimanere una persona normale in un corpo normale, in un cazzo di paese normale. Devo continuamente dimostrare a me stesso che so, che posso farcela e che devo andare oltre.

15 set 2011

Un passo indietro





Devo essermi perso qualcosa, qualcosa di importante. Credo di essere qualcosa di importante, di migliore, forse è così e forse no. Ieri sera durante una cena con Jacopo e Daniela, lei si è opposta fermamente contro di me, si capiva espressamente il suo pensiero. Mi considerava uno che è comodo e "fortunato". Partendo dal presupposto che lei guarda la gente dall'alto, è forse vero quello che ha detto? Mi sto facendo il culo o potrei fare di più?
E se potrei, perchè fare tutto questo?
Cosa ha smosso in me quella schiava della televisione concentrata nel suo mondo perfetto con il moroso cane, la famiglia brava e il lavoro a tempo indeterminato? Qual'è stata la parte del suo discorso che mi ha colpito? Seguire le orme di mio padre solo perchè lui crede che sia giusto. Probabilmente quello mi ha spiazzato un pò. Ma è vero? So cosa voglio fare dalla vita? No... Eppur mi sento più forte, ma da dove arriva questa mia forza e perchè non la sfrutto a pieno?
Un passo indietro per capire cosa voglio per poi correre verso la destinazione, raggiungerla e subito dopo porsi un nuovo obbiettivo, ma quale sarà la meta finale? Lo scopriremo solo un giorno, quando riuscire a raggiungerla, e capiremo di essere arrivati alla fine.
L'epilogo dell'ultima notte senza fine.

6 ago 2011

Mi son perso qualcosa


Deve essermi sfuggito qualcosa in tutto questo tempo. Il re del cambiamento si volta indietro guarda con un'aria di superiorità quelli che una volta erano i suoi compagni e vede qualcosa che lo stupisce: non sono come se li sarebbe aspettati. E lui? Com'è lui a loro occhi? Nessuno, non un re, ne una maschera che gli si possa avvicinare.
Eccolo il fatto, il cambiamento che si è fermato, lento, inesorabilmente spento.
Ma perchè?
So di sbagliare, non conoscevo quelle persone prima, non le conosco adesso e molto probabilmente non le conoscerò poi, ma sembrano altre. Io nel tentativo di conservare me stesso e cambiare il mio mondo cosa ho fatto? Ho cambiato quello che c'è intorno a me e io son rimasto lo stesso, un pò cresciuto, sicuramente diverso, ma il miglioramento adesso è ormai fermo, e mi rendo conto che la realtà non vuole andare veloce quanto me.
E' come correre con il vicino: sai benissimo che si fermerà prima lui, e tu devi aspettarlo.
E allora?
Forse è meglio correre da soli.

20 feb 2011

Il nulla passa velocemente, non è forse vero?

4 gen 2011

"Come va?"

"Come va?" E' una domanda classica che fanno tutti subito dopo un saluto, come se fosse l'inizio di un discorso, l'overture.
la risposta classica è bene.

Mi sveglio la mattina per andare al lavoro. Mi sveglio ad un orario decente. Mi preparo e poi con la macchina, e devo ringraziare di avere quella macchina vado al lavoro, trovato in maniera un pò trasversale.
Fortuna che ho il lavoro.
Finisce la giornata lavorativa e torno a casa, sbrigo qualche faccenda leggera e mi svago come posso.
Vivo in un paese circondato da discariche e in città c'è il più grande inceneritore d'Europa, l'acqua che uso per cucinare e per lavarmi non è colorata per grazia divina.
Se esco a correre mi sembra di respirare dei sottilissimi fili di paglia talmente che l'aria è pesante.
Ho dovuto rinunciare a quello che avevo iniziato per cercare lavoro in un paese dove se non sei paraculato, se non hai i genitori o conoscenti che sanno dove piazzarti devi sperare davvero di essere un genio e di trovare il "lavoro adatto".
Esco la sera e chissà se posso permettermelo con il mio stipendio.
Mi sembra di essere in guerra ogni giorno. E lo so che ci sarà qualche testa di cazzo che mi dirà: "cosa vuoi che sia, hai la salute un lavoro... hai tutto!". Non me ne frega nulla di una persona che riesce a uscire da questo ragionamento con frasi del genere.
Da solo probabilmente non avrei nulla, e questo è una cosa che fa male.
Non so quale uomo si può definire tale se non riesce a farcela con le proprie forze.
E anche se dovessi incontrare qualcuno che dopo essersi massacrato di fatica sia riuscito a mettere su qualcosa senza chiedere niente a nessuno, vorrei sapere se è davvero necessario "sacrificarsi totalmente" per poter sopravvivere.

Come và?

Và come deve andare e non in maniera differente, ma mi fermerei volentieri.

Alberti Alessandro

30 dic 2010

22 dic 2010

The box


Oggi apporterò qualche modifica al blog, cercherò di cambiare la grafica cupa in qualcosa di più "soft". Eheh
Spesso rifletto su quanto incidono "gli altri" sulla nostra vita. Se ci prendiamo un pò di tempo per pensarci possiamo capire quanto tempo e quante energie dedichiamo al prossimo, senza realmente volerlo o senza rendercene conto.
La domanda che mi fa muovere in questa direzione è sempre "perchè lo sto facendo?". Prendiamo ad esempio il lavoro: Perchè una persona lavora? Per vivere meglio? Per vivere, forse? Ho un'amico che vorrebbe andare a fare il tagliaboschi in montagna e invece fa un massacrante lavoro in ufficio. Lui potrebbe essere l'esempio di questo pensiero.
Sceglie 2 lavori, entrambi gli garantirebbero una paga e quindi la possibilità di vivere nel mondo d'oggi ( sarebbe troppo "facile" dire che se cazzeggio nessuno mi paga, quindi lui è un esempio calzante).
Cosa porta una persona a fare la scelta meno personale?
La risposta è: gli altri.
Prendi quella scelta per una serie di ragioni che esulano dalla tua personale ed egoistica esistenza. Se fossimo davvero padroni del nostro destino (e lo siamo per partito preso) è ovvio che saremo in grado di fare quel che più ci aggrada e vivere meglio. Anche volendo prendere in considerazione l'aspetto lavorativo della vita, quanti di noi fanno qualcosa che realmente gli piace e anche se c'è la possibilità di cambiare non lo fanno?
Forse sto correndo troppo...
A volte credo davvero di essere un uomo libero con delle idee enormi rinchiuso in una scatola appena più grande di me..

pensieri..

Alessandro Alberti

21 dic 2010

Il divertimento e la tristezza


Torno a scrivere dopo un pò di tempo tra pensieri e liquirizia.
Ultimamente mi fa molto pensare cosa implica la possibilità di scegliere contro l'incapacità di farlo: intendo dire che molte persone oggigiorno sono state inglobate talmente tanto nella nostra società che non si sentono neanche il "privilegio" di scegliere. Tutto questo a cosa comporta? Sicuramente ad una vita più vuota ma d'altra parte senza pensieri e responsabilità e apparentemente la persona si sente molto a suo agio nel suo vivere. Si compiace di non aver pesi sulle spalle e quasi si alza leggera sugli altri pieni di ansie e preoccupazioni.
Una persona divertita, magari anche inconsapevolmente divertita.
La controparte, l'uomo alla ricerca di emozioni di scelte e di verità, si scontrerà spesso con una serie di problemi e per affrontarli farà riferimento alle proprie forze, stancandosi, affaticandosi e spesso uscendo abbattuto da molte situazioni: una persona triste nella maggior parte dei casi.
Perchè io voglio essere colui che sceglie?
Voglio sentire il gusto dei miei sentimenti, voglio affrontare le mie paure e almeno cercare di sconfiggerle, voglio essere sicuro di essere l'artefice della mia vita insieme a poche altre persone che ho scelto vicino a me. Sembrerà una vita difficile, dura, e a volte triste. Ma sarà una vita ricca e varrà la pena di essere vissuta.

Pensieri liberi...

Alessandro Alberti

6 set 2010

Nindo

Una nuova vita era quello che stavo cercando, ed in effetti qui l'ho trovata.
Ho sempre pensato che non sarebbe stato facile, e davvero non lo è: il lavoro è impossibile da trovare, peggio di trovare un ago in un pagliaio, gli affitti hanno dei prezzi esorbitanti, probabilmente se fai una "donazione" di organi (come gli è venuto in mente a qualche disperato in Italia) vai avanti forse 1 anno.
Realtà belle e brutte si alternano in un vortice di cambiamenti difficili da sopportare anche per me.
No, non mi arrenderò, ma a volte mi sento davvero a terra, oggi per esempio è uno di quei giorni.
Aspetto, sto aspettando le chiamate, le mail, che con tutta probabilità non arriveranno, e allora quando il tempo sarà scaduto dovrò tornare con nuova forza alla ricerca di qualcosa che mi permetta di andare avanti.
Devo farcela, questo è il mio nindo.

16 ago 2010

9 ago 2010

La nuova vita



Per molto tempo sulle pagine di questo e altri blog ho sempre cercato di trovare qualcosa per cui valeva la pena "vivere". Insomma qualcosa per andare avanti, un motivo, uno scopo, quella cosa per il quale siamo ed esistiamo.
Al momento non ho ancora trovato nulla del genere, ma da quando sono in questa terra, in questi ultimi 2 mesi mi sono reso conto di aver fatto molti passi avanti. Il mio riflesso negli occhi delle persone mi mostra un Alessandro differente, e anche dentro di me noto qualche cambiamento. Non riesco a dire cosa è cambiato, ma sento che è così...

Adesso devo andare, spero di poter scrivere di nuovo e più spesso

Alessandro Alberti